EUROPE DIRECT e GLI AMBASCIATORI DEL PARLAMENTO EUROPEO

Quest’anno la nostra scuola si è impegnata a partecipare ad un progetto, propostoci dall’ufficio “Europe direct” di Reggio Calabria, che affronta un tema molto importante e attuale: l’Unione Europea. Il liceo Volta, infatti, è stata individuata come una delle scuole ambasciatrici del Parlamento europeo sul territorio italiano e si pone l’obiettivo di costituire un info point con la funzione di informare utilizzando tutti gli strumenti “frequentati” dai giovani. A questo proposito, in una realtà nella quale i principali mezzi di comunicazione sono i social network, sono in fase di allestimento una pagina Instagram e Facebook. L’argomento principale del progetto è l’ambiente e il clima: secondo la maggioranza dei cittadini dell’UE consultati in un recente sondaggio, la principale priorità del parlamento europeo dovrebbe essere combattere i cambiamenti climatici per preservare il nostro ambiente, gli oceani e la biodiversità.

Domenico Calogero VC n.o.

Come potevo dormire? Era troppo poco eccitante dormire rispetto al pensare a ciò che avevo vissuto fino a poco prima: avevo vissuto per ventiquattr’ore in una bolla e seppur sapessi che non sarebbe durata a lungo, ho goduto ogni singolo momento. Eravamo ragazzi che provenivano da tutta Italia ritrovatisi per caso; e il caso in quel momento era stato proprio nostro amico. Eravamo felici con poco: parlavamo per le strade di Napoli, qualcuno di noi si perdeva, qualcun altro cercava di non mostrare troppo di sé, ma era inevitabile. Non c’erano filtri, eravamo così spontanei. Eravamo anche coraggiosi, ci sentivamo liberi e affamati. Quando parlavamo il cuore ci batteva forte e ci sentivamo considerati. Dovevamo pesare ogni parola e guadagnarci, attraverso il valore di quest’ultime, l’accesso alle menti di chi ci ascoltava. Venivamo presi in considerazione, ascoltati e capiti. Vivevamo il momento, fotografavamo i volti affinché non li dimenticassimo: non volevamo dimenticarci così come non volevamo salutarci per l’ultima volta. In due giorni siamo stati catapultati a capire cosa fosse l’amicizia e chi fossimo noi stessi e non importa la quantità di tempo che abbiamo avuto, perché ci siamo scoperti gli uni con gli altri mettendo a nudo debolezze, fragilità, idee e desideri comuni. Eravamo così affini eppure così lontani. La prima volta che ho preso la parola sentivo il peso di tutto ciò che andavo a dire gravarmi sulle spalle e anche se all’inizio ciò mi aveva terrorizzato, dopo ho incominciato a guardare tutti coloro che mi circondavano negli occhi e la paura è passata. Eravamo stati divisi in gruppi per affrontare temi che avrebbero messo alla prova ogni ragazzo, chiunque fosse. A ogni intervento sentivo l’adrenalina salire e, quando i pensieri che riempivano la mia testa non riuscivano più a rimanere al loro posto, mi sono detta/ho detto: “Giudichiamo chi è diverso perché lo temiamo. Chi sceglierà una strada diversa, allontanandosi dalla massa, si troverà sempre sotto gli occhi di tutti. Diverso non vuol dire sbagliato, così come essere sensibile non vuol dire essere fragile. – poi ho sentito calare il silenzio- Siamo una generazione che si mostra invincibile perché ha paura. Abbiamo paura di essere noi stessi ed esprimerci perché non sappiamo neppure chi siamo, presi troppo dall’apparire piuttosto che dall’essere. Dobbiamo essere sempre perfetti, far vedere a tutti quanto ci divertiamo e nascondere ogni ferita. Dobbiamo essere sempre all’altezza, ma all’altezza di cosa? Nella nostra vita contiamo solo noi e tutti gli altri sono solo gli spettatori della nostra vita. Siamo ottimi attori, sappiamo fingere benissimo. E seppur vogliamo piacere a tutti, davanti al giudizio diciamo di esser sordi. Viviamo troppo veloce e non riconosciamo la linea sottile che divide le nostre due vite parallele: la vita reale e quella che mostriamo a tutti su internet.” E’ stato così che mi sono spogliata per farmi conoscere. Per quanto potessi avere una visione negativa della realtà nella quale vivo, dopo aver conosciuto questo gruppo di ragazzi che mi ha dato tanto coraggio, speranza e sogni in così poco tempo, non posso che esser felice e forse intravedere uno spiraglio di luce lontano. Perché c’è una generazione che non ha paura di farsi sentire, che vuol farsi vedere con tutti i lividi addosso, che non vuole diventare la pedina del gioco di qualcun altro, che è affamata, che non vuole generalizzare, che non si nasconde e che è disposta a rischiare tutto pur di mettersi in gioco. E io vado fiera di farne parte, perché io ho qualcosa da dire! Ho qualcosa da dire a mio fratello, alla mia compagna Alma, al mio amico Henry sull’altra sponda della Manica, a Jamila che ha sognato l’Europa più di quanto lo facciamo noi. Ho qualcosa da dire da qui fino a Bergen, da Tallinn a Favignana Alice Pellegrino III C n.o.

Per Antonio, da Reggio a Trento, a Bruxelles. Antonio Megalizzi,giornalista volontario della radio “Europhonica” (una radio che trattava argomenti riguardanti l’Europa), non ce l’ha fatta, rimanendo vittima della così detta “Strage di Strasburgo”. L’attentato avvenuto l’undici dicembre fa scalpore e il dolore è grande per tutta la comunità europea. La pallottola che colpisce Antonio alla testa non gli lascia scampo e il ragazzo muore in poche ore. Una morte lascia sempre un segno, e con la morte del giornalista originario di Trento se ne va una persona che mirava a diffondere gli ideali di coesione e di unità dell’Unione Europea. Antonio ci lascia, tuttavia i suoi sogni e le sue idee non muoiono con il suo cuore, ma vengono portate avanti. Lo testimonia la “Fondazione Antonio Megalizzi”, creata dai familiari del ragazzo. La lettera di presentazione della fondazione arriva al Presidente del parlamento europeo David Sassoli. La fondazione ha il compito di trattare argomenti riguardanti l’Europa, che stava nel cuore di Antonio, di politica, di giornalismo e ha il compito di stimolare la conoscenza delle istituzioni europee e del mondo. La morte del giornalista è dunque assurda, ingiustificabile, ma non vana. Antonio ha lasciato un’impronta, un segno e le sue ambizioni da convinto europeista sono state riconosciute dal Parlamento Europeo che ha dedicato lo studio radiofonico di Strasburgo in sua memoria (e a quella del suo amico e collega Bartosz Orent-Niedzielski). Antonio Licordari, Sofia Marenco, Elena Meduri IIIC

NAPOLI- La Youth Panel, coordinata dall’Agenzia Dire e promossa dal Ministero dell’Istruzione e da Generazioni connesse, si conferma una piacevole realtà. Nelle giornate di lunedì 10 e martedì 11 febbraio si sono svolte, presso il capoluogo campano, attività di formazione giornalistica e sensibilizzazione sulle potenzialità e sui rischi del mondo digitale, ed il Safer Internet Day. Quest’ultimo ha permesso di riunire all’interno del museo nazionale ferroviario di Petrarsia: studenti, esperti, istituzioni, youtuber e influencer; al fine di far riflettere sui limiti e sulle capacità della rete, per comprendere al meglio il giusto utilizzo dei social ed esplicare in modo chiaro temi altrimenti semplificati dal quotidiano, quali li ritroviamo tipicamente sul web. Al SID 2020 i ragazzi della Youth Panel, studenti tra i 15 e i 18 anni, provenienti da ogni regione d’Italia, hanno svolto attivamente il ruolo di giovani reporter, intervistando la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, l’ex senatrice Elena Ferrara( prima firmataria della Legge 71/2017 di opposizione al fenomeno del cyber bullismo), la nota influencer Valeria Angione e i simpatici youtuber Fius Gamer. Tra i notevoli spunti emersi da tal evento, riportiamo una sincera considerazione da parte proprio di uno dei ragazzi che si sono affacciati per la prima volta alla piattaforma Youth Panel: ” In Italia qualcosa si sta muovendo, da parte nostra, nuove generazioni, futuro dell’odierna società. Chi identifica noi giovani come una generazione totalmente presa dall’individualismo e dal materialismo, schiavi dell’immagine, sbaglia. Almeno in parte. La Youth Panel ha permesso un confronto interattivo tra ragazzi di realtà completamente diverse, dei più differenti comportamenti e sentimenti, atteggiamenti e valori generali. Parliamo di ragazzi preparati culturalmente, volenterosi, alla ricerca del bene comune. Tutto ciò si è svolto con il sostegno e l’attenzione di persone che ci hanno saputo ascoltare e indirizzare in maniera corretta; e ne siamo usciti, così, da tal esperienza, con un qualcosa in più, con nozioni e competenze realmente acquisite, che andiamo a comunicare e trasmettere ai nostri coetanei. Però bisogna fare di più; tal interesse non può continuare a essere un affare di limitati gruppi di persone, ma deve assumere una dimensione sociale ad ampio respiro territoriale, nel senso che ad essa partecipi la collettività tutta, con le sue esigenze, le sue critiche, i suoi interessi, le sue prospettive e i suoi suggerimenti. La via da percorrere è questa: non è facile né sicura, ma deve essere percorsa. Non è da casa mia a quella del mio vicino ma ci porta mpltp più lontano: siamo cittadini europei, siamo cittadini del mondo ” VINCENZO NICOLO’ IVA sp

Parlamento Europeo

L’organo legislativo dell’Unione Europea, eletto direttamente dai cittadini dell’Unione, è il Parlamento Europeo, ha sede a Strasburgo. È costituito da 751 deputati tra cui il presidente che attualmente è l’italiano David Maria Sassoli. Le sue funzioni principali sono tre: legislativa (decide in merito agli allargamenti e rivede il programma di lavoro della commissione e le chiede di presentare proposte legislative); di supervisione (controlla tutte le istituzioni dell’UE, elegge il presidente della Commissione, esamina le petizioni dei cittadini, discute la politica monetaria con la Banca Centrale Europea); di bilancio (elabora il bilancio dell’Unione Europea insieme al Consiglio e approva il “quadro finanziario pluriennale”). Il lavoro del Parlamento si articola in due fasi principali: le commissioni (che sono 20 e due sottocommissioni), ognuna delle quali si occupa di un determinato settore, che esaminano le proposte legislative; le sessioni plenarie che adottano la legislazione preparata dalle commissioni. Qualora i cittadini membri dell’UE volessero chiedere al Parlamento di agire su una determinata questione, possono presentare una petizione sui temi che rientrino nelle competenze del Parlamento.
(a cura di Lara Battaglia e Alice Pellegrino IIIC n.o.)

Il Consiglio Europeo

Il Consiglio europeo definisce la priorità e gli orientamenti politici generali dell’UE. Esso stabilisce l’agenda dell’Unione, adottando soluzioni che risolvono le “problematiche” individuate. Prima di ogni riunione del Consiglio europeo, il suo presidente elabora orientamenti per le conclusioni, che vengono discusse in sede di Consiglio “Affari generali” e, successivamente, adottate durante la riunione del Consiglio europeo.
Le conclusioni sono adottate per consenso di tutti gli Stati membri dell’UE; istituite a partire dal 2004 sono disponibili nel registro pubblico dei documenti ufficiali. Il Consiglio europeo tiene inoltre riunioni informali o straordinarie dei capi di Stato o di governo, a volte con un paese terzo (un paese al di fuori dell’UE).
I membri del Consiglio Europeo sono: i capi di Stato o di governo dei 28 stati membri dell’UE, il presidente del Consiglio Europeo o il presidente della Commissione Europea.
Il presidente del Consiglio Europeo tuttora in carica è Charles Michel.
(a cura di Rebecca Mesiti.  Emmanuel Riso e Maria Chiara Vadalà IIIC n.o.)

La Commissione europea

Ruolo: promuove l’interesse generale dell’UE proponendo la legislazione e assicurandone il rispetto e attuando le politiche e il bilancio dell’UE
Membri: un gruppo o “collegio” di commissari, uno per ciascun paese dell’UE
Presidente: Ursula von der Leyen
Anno di istituzione: 1958
Sede: Bruxelles (Belgio)
La Commissione europea è il braccio esecutivo politicamente indipendente dell’UE ed è inoltre l’unico organo che partecipa a compilare le proposte di nuovi atti legislativi europei e attua le decisioni del Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE. Questa propone nuove leggi ed è l’unica istituzione dell’UE a presentare al Parlamento europeo e al Consiglio disposizioni legislative da adottare.
La guida politica è esercitata da un gruppo di 28 commissari (uno per ciascun paese dell’UE) sotto la direzione del presidente della Commissione, che attualmente è la politica tedesca Ursula Von Der Leyen.

Il presidente per essere eletto deve ottenere il sostegno della maggioranza dei membri del Parlamento europeo. Egli definisce l’indirizzo politico della Commissione, permettendo ai commissari di decidere gli obiettivi e di delineare il programma annuale di lavoro.
Le decisioni vengono prese collettivamente, tutti i commissari hanno lo stesso peso nel processo decisionale e sono ugualmente responsabili delle decisioni adottate. Essi non hanno alcun potere decisionale individuale, tranne quando autorizzato in determinate situazioni.

La Commissione contribuisce a definire la strategia globale dell’UE, propone nuovi atti normativi e politiche dell’UE, ne sorveglia l’attuazione e gestisce il bilancio dell’UE. Essa svolge inoltre un ruolo significativo nel sostenere lo sviluppo internazionale e nell’erogazione di aiuti. La Commissione europea è l’organo esecutivo dell’UE. Prende decisioni sull’orientamento strategico e politico della Commissione.

Le 6 priorità strategiche della Commissione per il 2019-2024 sono:
• Green Deal europeo
Adoperarsi per divenire il primo continente a impatto climatico zero
• Un’economia al servizio delle persone
Working for social fairness and prosperity
• Un’Europa pronta per l’era digitale
Empowering people with a new generation of technologies
Promozione del nostro stile di vita livello mondiale
• Un nuovo slancio per la democrazia europea
• europeo
Tutelare i nostri cittadini e i nostri valori
• Un’Europa più forte nel mondo
Rafforzare il nostro ruolo guida responsabile a
Coltivare, proteggere e rafforzare la nostra democrazia

(a cura di Diana Iraci, Elena Meduri e Tommaso Malara IIIC n.o.)

La Corte di giustizia dell’Unione Europea (CGUE)

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea garantisce che le regole e i diritti dell’UE vengano interpretati e applicati allo stesso modo in ogni paese europeo e assicura che i paesi e le istituzioni dell’Unione rispettino la normativa dell’UE.
La CGUE si articola in due sezioni, che sono rispettivamente la Corte di giustizia che tratta le richieste di pronuncia pregiudiziale presentate dai tribunali nazionali e alcuni ricorsi per annullamento, e il Tribunale, che giudica i ricorsi per annullamento presentati da privati cittadini e imprese. In pratica, questa sezione si occupa principalmente di aiuti di Stato, commercio, agricoltura e marchi.
I giudici e gli avvocati generali sono i componenti della CGUE e sono nominati dai governi nazionali per un mandato di sei anni. A loro volta, questi giudici, eleggono un presidente che rimarrà in carica per tre anni.
La sede della CGUE, istituita nel 1952, è in Lussemburgo, una piccola nazione europea confinante con Germania, Francia e Belgio.
Il presidente è Koen Lenaerts. In carica dall’8 ottobre 2015, ha preso le veci dell’ex presidente greco Vasileios Skourīs, il cui incarico ha compreso un arco di tempo che è andato dal 2003 al 2015.
(a cura di Francesco Ambrogio, Saverio Battaglia e Alma Ventura IIIC n.o.)

Banca Centrale Europea (BCE)

La Banca Centrale Europea fu istituita nel 1998 e ha sede a Francoforte in Germania.
E’ composto da: un presidente, un vicepresidente e i governatori delle banche centrali nazionali di tutti i paesi dell’UE.
La carica del presidente dura 8 anni, non è rinnovabile e viene eletto dal Consiglio Europeo, insieme ai vicepresidenti. Dall’ 1 novembre 2011 fino al 2019, questa carica è stata ricoperta dall’italiano Mario Draghi, adesso il suo posto è occupato dalla francese Christine Lagarde.
La BCE si occupa di: fissare i tassi di interesse ai quali concedere prestiti alle banche commerciali dell’eurozona; gestire le riserve di valuta estera dell’eurozona; si accerta che le istituzioni e i mercati finanziari siano adeguatamente controllati dalle autorità nazionali; garantire la sicurezza e la solidità del sistema bancario europeo; autorizzare l’emissione di euro in banconote da parte dei paesi dell’eurozona; monitorare le tendenze dei prezzi e valutare i rischi che ne derivano per la stabilità dei prezzi.
Gli organi decisionali della BCE sono tre: il Consiglio direttivo, il principale organo decisionale; il Comitato esecutivo, gestisce gli affari correnti della BCE; il Consiglio generale, svolge perlopiù funzioni consultive e di coordinamento.

(a cura di Cleide Messineo e Giorgia Scordo IIIC n.o.)

Corte dei Conti Europea

La Corte dei Conti europea è un organo istituzionale dell’UE, che ha sede in Lussemburgo .
E’ stata istituita nel 1977 ed attualmente il suo presidente è Klaus – Heiner Lehne.
La Corte dei Conti esamina tutte le entrate e le spese dell’Unione e dei suoi organi, controllandone la legittimità e la regolarità e accertandone la corretta gestione finanziaria.
Segnala, inoltre, tutti i casi sospetti di frode, corruzione o altra attività illecite e fornisce il suo parere in qualità di esperto ai responsabili politici dell’UE su come le finanze dell’Unione possano essere gestite meglio e in modo più trasparente per i cittadini.
Per essere efficace, la Corte deve essere indipendente dalle istituzioni e dagli organi che controlla
e stabilire cosa sottoporre alle proprie verifiche, le modalità con cui effettuarle e la forma ed i tempi con cui presentarne i risultati.
Tutti i membri che ne fanno parte (uno per ciascun Paese) sono nominati dal Consiglio Europeo per periodi di sei anni; uno di loro viene scelto come Presidente, che resta in carica per un periodo di circa tre anni.

(a cura di Sofia Marenco, Sofia Truglia, Antonio Licordari IIIC n.o.)

Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza

L’Alto Rappresentante dell’Unione «guida la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea» e l’attua «in qualità di mandatario del Consiglio dell’Unione europea». La figura dell’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune fu introdotta dal Trattato di Amsterdam del 1997 e simboleggiò la realizzazione del desiderio di avere in Europa una figura che rappresentasse “il numero di telefono da chiamare quando si vuole contattare la Comunità Europea”. Dal 2014 al 2019 è stato ricoperto dalla italiana Federica Mogherini. Dal 1º dicembre 2019 l’incarico è affidato allo spagnolo Josep Borrell.
L’Alto Rappresentante viene nominato dal Consiglio europeo, con la successiva approvazione del Parlamento Europeo e del presidente della Commissione, per un mandato di 5 anni.
Secondo gli articoli 18 e 27 del Trattato sull’Unione Europea, l’Alto Rappresentante guida la politica estera, comprese le questioni di sicurezza e difesa comune. Inoltre presiede la riunione dei 27 ministri degli esteri UE e il Consiglio “Affari esteri”. E’ uno dei vice presidenti della Commissione europea, il quale garantisce la coerenza delle azioni esterne dell’UE ed è responsabile delle relazioni e del coordinamento degli aspetti civili e militari delle missioni di peacekeeping dell’UE.

(a cura di Vincenzo Nicolò IVD sp e Martina Minniti IIIC)